Infero è un dolce originale, d’ispirazione rinascimentale, che ho concepito pensando al segno zodiacale dello Scorpione. La ricetta prevede un ingrediente insostituibile, ovvero il Formaggio di Fossa di Sogliano Dop. L’unicità del gusto di questo formaggio, infatti, non consente alternative, pena il fallimento del piatto. Il reperimento di questo pecorino non è sempre agevole, ma vi assicuro che questa è l’unica difficoltà che potreste incontrare. La ricetta del piatto è davvero semplice, ma prima di consegnarvela, vi spiego perché Infero è il piatto giusto per il vostro ospite.
Perché la ricetta di Infero richiama il segno zodiacale dello Scorpione?
Partiamo dal nome del piatto, che già evoca la simbologia dell’ottavo segno dello Zodiaco. “Infero” è sinonimo di “infernale”, il suo corrispondente latino, da cui deriva etimologicamente, è “infĕrus”, dal verbo “in fĕro”, che tra i suoi significati ha quello di“sotterrare”. La correlazione con il simbolismo dello Scorpione sta, quindi, nel richiamo al mito greco collegato al segno, ovvero quello di Ade, signore degli Inferi. Sul piano psicologico, il richiamo a ciò che è “sepolto” indica il viaggio dello Scorpione attraverso i meandri dell’inconscio. Qui, risiedono tutte le nostre pulsioni, motivazioni, desideri più nascosti ed oscuri anche a noi stessi, che dovranno, però, essere illuminati dalla coscienza. Il processo non è semplice, ed alla fine qualcosa di noi dovrà essere rilasciato perché la trasformazione della nostra personalità possa compiersi.
Un dolce decisamente particolare
Non vi nascondo che Infero lo si ama o lo si odia. Qui le vie di mezzo non sono contemplate. Un’estremizzazione che ben si addice ad un segno zodiacale che non è affatto programmato per vivere le mezze misure. Il “tantino”, il “pochetto”, il “così così”, il “non mi dispiace”, sono stadi di pseudo gradimento sconosciuti al “signor Drastico”. Lasciamoli ai deboli di cuore, consapevoli che lo Scorpione non siede, né siederà mai tra questi.
Aspetto esteriore
Infero si presenta come uno scrigno sormontato da piccoli cubi di pasta frolla e nocciole. L’aspetto del dolce richiama, anzitutto,le fosse in cui il formaggio viene sepoltoed affinato. Infatti, una volta disposto sapientemente il formaggio al loro interno, le fosse vengono sigillate con sabbia, sassi o polvere di roccia arenaria. Infero rimanda anche ai nascondigli tipici dello scorpione:sotto le pietre, tra le crepe delle rocce, frai muretti a secco, nelle tane scavate nel terreno.
La farcia
E’ nel ripieno che Infero rivela tutta la sua specialità. La dolcezza della pasta frolla e della composta di pere è interrotta da un’esplosione di intensità e sapidità data dal Pecorino di Fossa di Sogliano. Assaporando il dolce, l’insieme si fonde in un gusto armonico e sorprendentemente bilanciato. Molto equilibrata l’aromaticità data dalla scorza d’arancia candita e dalla cannella. Infine, la granella di nocciole regala un’ulteriore nota tostata, vivacizzando il gioco di consistenze. Un perfetto amalgama yin e yang, esattamente come nello Scorpione, dove la polarità femminile (elemento acqua) incontra quella maschile (Plutone eMarte governatori del segno).
Come e quando servire Infero
Infero si serve a fine pasto oppure come dopocena, sempre e comunque accompagnato da un vino passito. Optiamo per un Romagna Albana DOCG Passito Riserva per rimanere nel territorio di produzione del Formaggio di Fossa di Sogliano Dop. Spostandoci di poco, invece, potremo scegliere un Orvieto DOC muffa nobile per un abbinamento altrettanto indovinato.
Ingredienti (per 2 persone)
Per la pasta frolla:
Farina 00 – 250 gr.
Zucchero a velo – 125 gr.
Burro – 125 gr.
Tuorli – 3
Scorza di limone, sale – q.b.
Per la farcia:
Formaggio di Fossa di Sogliano DOP (Pecorino) – 50 gr.
Confettura/composta di pere –125 gr.
Nocciole tostate – 50 gr.
Scorza d’arancia candita – 20 gr.
Cannella – ½ cucchiaino
Esecuzione della frolla
Prepariamo la pasta frolla sabbiando il burro freddo con la farina. Con le briciole ricavate, formiamo una fontana riponendo al centro lo zucchero a velo, i tuorli, il sale e la scorza di limone grattugiata. Lavoriamo velocemente gli ingredienti con una forchetta ed incorporiamoli man mano alla farina con l’aiuto di un tarocco. Formiamo un panetto e riponiamo in frigorifero.
Preparazione della farcia
In una boule, inseriamo la composta o la confettura di pere, il Pecorino di Fossa di Sogliano, la scorza d’arancia tritata. Aggiungiamo le nocciole tostate ridotte in granella (lasciamone qualcuna intera per la decorazione)e la cannella. Amalgamiamo e teniamo da parte. Stendiamo una parte della frolla allo spessore di circa 4 mme ricaviamo due cerchi del diametrodi 10 cm. Con questi rivestiamo il fondo ed i bordi di due stampi da tartellette o muffin del diametro di 7/8 cm. Stendiamo la parte rimanente di frolla ad uno spessore di 1 cm e ricaviamo tanti cubetti. Farciamo con abbondante ripieno i fondi di frolla e ricopriamo con i cubetti, alternandoli alle nocciole intere. Cuociamo in forno statico alla temperatura di 170 ° C per circa 30 minuti o fino a doratura della frolla, controllando che non scurisca troppo. Lasciare riposare il dolce fino a completo raffreddamento. Servire a temperatura ambiente.



